Il comitato "No Traffico a Centrale" è costituito da un gruppo di cittadini di Centrale di Zugliano (VI). Scopi del comitato sono:

1. Chiedere all'Amministrazione Comunale di sospendere le decisioni relative alla viabilità di Via Brenta, Via Ortigara e via Vignaletti e legate al “Piano Rozzola”.

2. Informare la cittadinanza attraverso incontri, volantinaggi sulle decisioni prese dall’attuale Amministrazione

3. Informare la cittadinanza sul pericolo dell’aumento di traffico, di inquinamento acustico, di polveri sottili e smog che graverà su tutta la frazione di Centrale

Zugliano, marzo 2010

comitatonotrafficocentrale@gmail.com







martedì 15 giugno 2010

Indignatevi rapidamente non lasciate che deturpino il vostro bene più prezioso, il territorio, chiamate a raccolta tutti!

L'Italia è come l'Amazzonia, sta scomparendo. Ogni settimana ettari di verde si trasformano in ettari di cemento. Un prato non è più un prato, ma un business. Ogni giorno appaiono gru, seconde e terze case, immobili mai abitati. Interi quartieri edificati senza necessità, senza inquilini. Il cemento uccide il turismo, toglie posti di lavoro, non li dà. Il cemento è riciclaggio di danaro sporco delle mafie nazionali che investono nel mattone. A Milano sorgono nuovi grattacieli quando un terzo della città è in vendita o alla ricerca di un inquilino in affitto. L'Expo 2015 è solo cemento. Il cemento non si mangia, ma sul cemento mangiano i politici, le amministrazioni locali e la criminalità organizzata. L'Italia che scompare sotto una colata, come Pompei seppellita dalla lava, fa compassione e rabbia. I comuni dovrebbero vietare la costruzione di ogni immobile non necessario e, nel caso, verificare l'esistenza di un immobile già esistente da ristrutturare. Bisogna lanciare una nuova industria, quella della decostruzione di immobili e capannoni disabitati. Con i soldi pubblici i nostri sindaci non devono più costruire un solo vano se non destinato a uso sociale. Cementificatori e riciclatori che leggete, ascoltatemi, costruire non è più un affare, investite in energie rinnovabili e nel turismo.

Intervista a Ferruccio Sansa e Marco Preve:

F. Sansa: "Sono Ferruccio Sansa, giornalista de Il Fatto Quotidiano. Con Marco Preve, de La Repubblica, abbiamo scritto insieme con altri colleghi - Andrea Garibaldi de Il Corriere della sera, Antonio Massari de Il Fatto, Giuseppe Salvagiulo de La Stampa - abbiamo scritto un libro che si intitola “La colata”, è un libro che vuole raccontare il rischio enorme che l’Italia sta correndo in questo momento di essere rovinata per sempre dal cemento.

L'urgenza di schierarsi
È un libro che ci è costato un anno di lavoro. Siamo in 5, è stato un lavoro veramente lungo e pesante, pensiamo che fosse solamente adesso questo il momento di scrivere un libro sul cemento in Italia, perché le conseguenze di quello che si sta decidendo, di quello che si sta facendo poi le pagheremo per sempre. Bisogna adesso, in questo momento preciso, decidere da quale parte stare, se vogliamo essere pro o contro il cemento. Qui non è soltanto una scelta per ambientalisti e radical chic. Anzi, non c’entra proprio niente. Questo è un alibi di chi vuole costruire, è una scelta che incide profondamente sulla qualità della nostra vita, la nostra e quella dei nostri figli, sul nostro presente e sul nostro futuro, qualità della vita vuole dire come viviamo se viviamo bene o male, l’Italia ha deciso, purtroppo di puntare sul cemento e sull’asfalto e questo avrà conseguenze pesantissime: perché è una scelta come noi dimostriamo in questo libro, dati alla mano, assolutamente antieconomica, crea dei danni irreversibili alla principale industria del nostro paese che è una delle principali che è il turismo, crea dei posti di lavoro che durano poco tempo e crea dei posti di lavoro poco qualificati, per cui economicamente non lasciatevi ingannare è una cosa poco vantaggiosa.
Inoltre è un animale che mangia sé stesso, perché l’Italia ha la sua principale ricchezza nella bellezza, se noi roviniamo la bellezza, perderemmo posti di lavoro nel turismo, perderemmo posti di lavoro in tantissimi ambiti della nostra economia che campano grazie proprio alla bellezza dell’Italia.

Le bugie dei costruttori
Non lasciatevi neanche ingannare quando vi diranno che si costruisce per le persone che hanno bisogno: non è vero. Lo sviluppo edilizio dell’Italia di questi anni va a beneficio soltanto dei potenti, dell’economia, della finanza e alcune parti della politica, perché intorno al mattone si consuma quell’intreccio perverso tra la politica e la finanza, centro-sinistra e centro-destra senza alcuna distinzione. In Italia, per farvi un esempio concreto - basiamoci sui dati, non sui discorsi - in Italia soltanto il 4% delle case costruite vengono destinate al social housing, alle case popolari, in Inghilterra si supera il 20%, non sono case per la gente che ha bisogno, sono case soltanto per arricchire gli impresari che fanno il loro mestiere e per dare delle case quando non c’è bisogno, perché andate a vedere quello che è successo in Veneto, negli ultimi anni il Ministro che si occupa tra l’altro di agricoltura, Galan, quando era presente della Regione Veneto è stato il più grande cementificatore degli ultimi decenni, ha costruito case per più di 700 mila persone quando nel Veneto la popolazione è aumentata soltanto di 288 mila persone, questo è una follia!
Ma soprattutto costruire in un modo così folle come si sta facendo in Italia adesso, con il Piano casa, adesso si parla del condono, si parlava della sanatoria degli immobili fantasma che neanche si capisce cosa voglia dire un giorno un Ministro dice una cosa e un giorno dice l’altro, questo è anche pericoloso per la nostra incolumità, andiamo a vedere ancora i dati, negli ultimi 50 anni in Italia ci sono state 430 mila frane, ci sono stati 3500 morti, è una vergogna che se ne parli soltanto quando ci sono i morti e poi ce ne dimentichiamo, 3500 morti, ognuno di questi secondo me è come un insulto in faccia a queste persone continuare a costruire in un modo così totalmente disordinato, privo di pianificazioni e premiando chi non rispetta la legge e non chiede i permessi, costruire negli alvei dei fiumi, noi abbiamo raccontato per esempio quello che è successo in Toscana, dove nell’alveo del fiume Arno, dove nel lago di Massaciuccoli si sta costruendo e si è costruito per centinaia di migliaia di persone.

Cronaca di un degrado civile e politico
Partendo di queste considerazioni generali abbiamo fatto un viaggio in tutta l’Italia, un viaggio che racconta queste storie purtroppo di degrado che sono di degrado ambientale, ma prima di tutto sono degrado civile e politico, perché il decreto ambientale è la conseguenza del degrado civile e politico e sono però, nella nostra speranza, anche delle storie di perché invece straordinarie che si stanno battendo per la loro terra è un libro che credo non vuole essere un libro pessimista, ma un libro che dà speranza perché racconta le storie di queste persone, parte dalle storie di queste persone, noi abbiamo raccontato l’Italia regione per regione. Siamo partiti dal Veneto che purtroppo ha il primato di questa devastazione grazie a quello che ha fatto anche la Giunta Galan nella riviera del Brenta, adesso c’è la città della moda, c’è l’autodromo di motor city, un autodromo di cui si è occupato molto anche Beppe Grillo, un miliardo di Euro per costruire un autodromo con ovviamente annesso centro commerciale nel momento in cui gli autodromi in Italia sono in crisi nera!
Questo in una delle zone più belle dell’agricoltura italiana che è la zona di Verona e di Mantova, ci sono centri commerciali ovunque, ci sono nella zona di Mira e di Dolo, sono zone meravigliose di cui ha parlato anche tanto Marco Paolini, ha parlato Gianantonio Stella, sono zone di cui scrivevano Meneghello, che sono state dipinte dei quadri di Tiziano, li stiamo devastando per sempre.
Abbiamo parlato della Lombardia, quest’ultima che ogni giorno perde 10/20 ettari di campagna, che si sta mangiando tanta campagna che aveva ancora, soprattutto nella parte sud della Lombardia, Milano ormai si è votata completamente ai grattacieli, city life, tutti gli altri progetti sembra che Milano si creda New York, Milano non è New York, Milano era una città stupenda quando c’erano ancora i Navigli, è stata una città molto bella nonostante le devastazioni della guerra, adesso si sta votando a questi grattacieli che sembrano quasi dei simboli fallici per dimostrare che Milano è una città, il celodurismo della Lega. Ma soprattutto Milano adesso ha il grandissimo rischio del parco sud, il parco sud è il vero polmone di Milano è quella macchia verde che vediamo sulle cartine geografiche che finora era stato risparmiato, invece adesso anche grazie al lavoro che si sta facendo in comune nelle a questo nuovo piano che prevede addirittura che possano eventualmente essere scambiate le zone agricole con quelle dove si può costruire, c'è chi ha messo gli occhi sul parco sud e questa è una storia incredibile perché uno dei più grandi proprietari di terreni agricoli a Milano sapete chi è? È Salvatore Ligresti quello che a Milano non è neanche più un nome ma è quasi un sostantivo, se Ligresti è il prototipo di chi costruisce e ha cementificato mezza Lombardia e mezza Italia, Ligresti che in molte società vede la famiglia La Russa presente, Ligresti adesso è il proprietario di decine e centinaia di appezzamenti di terreno e di cascine agricole, vuole diventare agricoltore? Difficile da credere, probabilmente vuole anche cementificare il parco sud di Milano.
La Lombardia dove si vogliono costruire 400 chilometri di nuove autostrade invece di puntare sulle ferrovie, sul trasporto pulito si punta ancora sull’asfalto, come se non bastasse quello che c’è, come se non bastasse l’inquinamento da record della Pianura Padana intorno a Milano che è peggio di Los Angeles per certi aspetti, dove il Pm10 ha dei livelli assurdi. Abbiamo parlato del Piemonte dove per esempio nelle Alpi si è costruita questa follia dove ci sono paesi desertificati dal cemento, dove fino a 8, 9 case su 10 in alcuni paesi sono seconde case, i pochi abitanti veri vivono in un paese fantasma, vuoto e deserto, questo è tutto l’arco alpino, soprattutto in Piemonte ma anche in Lombardia, Veneto, anche in località bellissime.
Abbiamo parlato della Liguria anche qui dove crescono dei grattacieli e le occasioni di recuperare città come La Spezia invece sono state utilizzate per costruire dei nuovi grattacieli, poi abbiamo raccontato il caso paradigmatico della Sardegna, dove Renato Soru era riuscito veramente a imporre delle regole nuove che avevano proposto un modello nuovo di sviluppo, ma era sviluppo perché si parlava di investire 500 milioni di Euro nei comuni nel recupero dei comuni dell’entroterra sardo, invece cos’è successo? Che il centro-destra che riunisce gli imprenditori del mattone ma anche dei giornali della Sardegna perché qui c’è anche un altro intreccio perverso tra la stampa e il mattone perché chi costruisce ha bisogno dei giornali non per arricchirsi, ma per pubblicizzare e per falsare l’informazione a favore del cemento.
Soru è stato battuto da queste persone e è stato tradito dal suo centro-sinistra perché se Soru fosse stato sostenuto dai suoi alleati, avrebbe probabilmente vinto di nuovo, invece Soru è stato abbandonato da una parte del centro-sinistra che si era alleato con il centro-destra per costruire.

Un Paese che non rispetta se stesso
Ma vi rendete conto che in Sardegna vicino a Cagliari la più grande necropoli fenicia, volevano costruirci intorno dei condomini? Adesso la battaglia è ancora in corso. Una cosa che in tutto il mondo sarebbe meta di centinaia di migliaia di viaggiatori ogni anno in Italia, neanche sappiamo che ce l’abbiamo? Abbiamo un capolavoro straordinario e cosa facciamo? Anche per rispetto delle persone che sono lì sepolte, nella necropoli fenicia intorno ci costruiamo i condomini, questo è il segno di un paese obiettivamente che non rispetta neanche sé stesso.
Così come a Capo Malfattano c’è un promontorio che è degno di essere tra i luoghi di mare più belli del mondo e qui si vogliono costruire degli alberghi, Benetton, Marcegaglia, così come la stessa Marcegaglia finirà per avere in gestione probabilmente quello che è stato fatto alla Maddalena, Soru aveva cercato di battersi contro queste cose e ha perso, ci chiediamo: ma in Italia chi si batte per l’ambiente perde? La popolazione con chi sta? Perché qui non bisogna soltanto puntare il dito contro i politici e i finanziari molto pregiudicati, bisogna chiederci: noi con chi stiamo, stiamo con o contro il cemento? "

Tutti i nomi dei responsabili
M. Preve: "Sono Marco Preve, Sono un giornalista di Repubblica e sono uno dei coautori de “La colata” in questo libro non c’è soltanto un racconto geografico dettagliatissimo regione per regione di quella che è la situazione del consumo del nostro territorio, dello sperpero anche di quello che è un bene pubblico, abbiamo affrontato l’argomento anche attraverso dei temi, soprattutto ci sono i nomi perché ricordate che quando si parla di speculazione edilizia, di bruttura del paesaggio, di ecomostri ci si limita a raccontare il posto e di cosa si tratta, quello che abbiamo fatto è andare a cercare chi c’è dietro, i nomi, le persone, chi ha preso le decisioni, chi ha dato le autorizzazioni.
Perché qua è fondamentale capire una cosa, che dietro a ogni piccolo o grande intervento in Italia, c’è quasi sempre l’imprenditoria, ma c’è soprattutto la grande finanza, ci sono le banche, quindi i grandi temi, troverete anche nel libro un lungo capitolo dedicato alla curia, perché la curia è diventata uno dei soggetti degli immobiliaristi più importanti in Italia, abbiamo provato anche a dare quale secondo noi è stato un momento di svolta, la presenza del Cardinale Bertone oggi segretario di Stato del Vaticano e un gruppo di imprenditori a lui vicini, quindi troverete anche qui un filo che lega comunque anche la Curia a importanti soggetti dell’imprenditoria e del mattone in particolare.
Poi naturalmente non potevamo lasciare fuori, perché è un capitolo fondamentale, la nascita del cemento, quello che rappresenta per le regioni meridionali e quindi per le regioni controllate dalla mafia e raccontiamo come la criminalità organizzata, sia assolutamente dentro la filiera del cemento, specie nelle sue prime fasi, specie quando parliamo del cemento vero e proprio, la materia prima e quindi con atti in questo caso giudiziari, soprattutto troverete un lungo racconto di come il cemento sia loro delle mafie. Però soprattutto siamo andati anche a cercare alcune situazioni particolari che dimostrano l’estremo spregio con cui vengono tenuti in conto determinate realtà, pensate Siena, la Toscana che viene sbandierata in tutto il mondo come eccellenza italiana, ambientale, culturale, scoprirete nel capitolo a essa dedicata, il tipo di intervento che viene fatto con la fortissima presenza anche in questo caso di alcuni progetti per un aeroporto, per un borgo, per superricchi che si chiama Lavagniaia, del Monte dei Paschi di Siena, il ruolo fondamentale delle banche nelle grandi operazioni.
Naturalmente poi raccontiamo anche delle grandi città, c’è un lungo capitolo dedicato a Roma, chi sono i veri re di Roma? Sono i costruttori, i sindaci per quanto si siano dati da fare sono delle comparse, i sindaci passano ma i costruttori restano, i Caltagirone, i Toti, mezza Roma, potete vedere nel susseguirsi degli anni di come abbiano dettato le linee anche politiche poi alla fine delle politiche urbanistiche, ma quindi delle politiche sociali, della vita di una città e poi però abbiamo scoperto anche delle cose incredibili, una vicenda cui anche Beppe Grillo, il suo blog, i Meet up hanno dedicato spazio, quella zona di provincia italiana dove si pensa non succeda mai niente, a Ivrea ai piedi della Serra Morenica che è una delle zone naturalistiche più importanti d’Italia, dove si portano i ragazzini a fare le gite, nella Serra Morenica esiste un progetto che si chiama “Mediapolis” che è un progetto per 600 mila metri quadrati, la storia che vi racconteranno è quella che deve essere un parco a tema legato ai temi della comunicazione, in realtà è un grandissimo centro commerciale, un enorme centro commerciale, dove si vogliono vendere delle merci, raccontiamo nel dettaglio chi sono coloro che vogliono fare questo progetto e troverete anche delle sorprese, ma soprattutto abbiamo rilevato quella che secondo noi è una sorta di contraddizione, perché vedrete che contro questo megaprogetto “Mediapolis” questo monster park l’abbiamo chiamato, il Fai (Fondo Ambiente Italiano) associazione assolutamente autorevole e molto severa ha fatto una battaglia durissima e scoprirete come il Fai in realtà abbia tantissime attività con soggetti importanti come Unicredit, Intesa San Paolo, Telecom che sponsorizzano delle sue attività che però guarda caso sono gli stessi soggetti a cui si appoggia il progetto Mediapolis per i finanziamenti.
La domanda che nasce spontanea è: come si possono conciliare queste due cose? Da un lato si attacca un progetto con parole durissime, ma dall’altro si collabora in tanti piccoli progetti a sostegno di eventi culturali e ambientali. Non vorremmo che poi alla fine le grandi imprese, banche si lavassero la coscienza destinando importanti finanziamenti che però magari per loro sono briciole a attività culturali e ambientali e noi in questo viaggio in Italia, lungo le strade, le piste del cemento siamo stati aiutati da tantissimi comitati, è un fenomeno che ha sempre meno dell’antipolitica e sempre più del radicamento sul territorio del legarsi ai valori propri alle origini e non è assolutamente un atteggiamento leghista, è un atteggiamento di consapevolezza anche di chi magari è anche disposto a rinunciare a dei benefici mediati, speculativi, in cambio però di poter mantenere la sua qualità della vita perché poi è di quello che stiamo parlando, naturalmente tutti sappiamo oggi il ruolo dei comitati in alcune grandi battaglie, a Milano per l'Expo 2015, ma a Genova per esempio per l'enorme tema della gronda, la gronda che poi sarebbe una bretella autostradale che dovrebbe oltrepassare nelle parsi periferiche di Genova e ha suscitato naturalmente un dibattito fortissimo con un movimento di contrari.
Noi crediamo che sia importante per provare a fare qualcosa contro questa devastazione del territorio, acquisire qualsiasi cittadino dal primo all’ultimo, una mentalità e una consapevolezza. "

F. Sansa: "C’è una frase che credo riassuma lo spirito con cui abbiamo scritto questo libro, l’ha scritta Luca Mercalli che è infatti una persona che da anni si batte per l’ambiente e dice Luca: “Indignatevi rapidamente non lasciate che deturpino il vostro bene più prezioso, il territorio, chiamate a raccolta tutti!” è il momento di chiamarci tutti a raccolta quelli che sono contro il cemento in Italia, perché poi sarà troppo tardi!"

martedì 18 maggio 2010

Questi fiori li rivedremo ancora?



Qualsiasi saranno le decisioni, Tangenziale si o Tangenziale no, strade nuove a Centrale, Piano Rozzola ecc ecc... una cosa è sicura: Il Cemento e l'Asfalto la faranno da padrone...
Dobbiamo dire addio a questa meravigliosa Natura?
Non c'è programmazione, non c'è quel senso di paura nel vedere cementizzata e asfaltata la nostra terra.
C'è la foga del fare, dovremmo Rallentare ma invece di costruire un futuro, ragionando, si costruirà e basta.



sabato 24 aprile 2010

"Il mio nome è Binotto, Nevio Binotto".................. "Il vostro nome è Comitato, Pseudo Comitato"

dal verbale del Consiglio Comunale n°34 del 31/03/2010:

L' Ass. BINOTTO: invita ad informare meglio questi comitati, o pseudo tali, che dicono che anche i TIR passeranno da questa strada. Precisa, in proposito, che di sicuro i TIR non passerranno e questo la minoranza lo sapeva perchè la Giunta lo ha sempre detto. E ciò è dire menzogne, sapendo di dire menzogne.


GRAZIE ASSESSORE BINOTTO!!! GRAZIE PER CHIAMARCI PSEUDO COMITATO!!
Non sarà mica offeso o sorpreso solo perchè ci sono persone che formano un comitato spontaneo e che pensano e dicono cose diverse da quelle che dice lei?
Le sua definizione ci disgusta , ma ci piace ricordare per il futuro la sua dichiarazione che ci assicura che i Tir non passeranno.

Noi assessore Binotto sabato 27 marzo 2010 avremmo voluto incontrarla per presentarci come Comitato e farle alcune domande, era il giorno e orario di visite (BINOTTO NEVIO Orario di ricevimento Sabato 11,00 – 12,00), ma lei non c'era.
Invece lei proprio in quell'orario era presente al gazebo del suo partito nel piazzale di Mariolo a Grumolo...
La parola "Pseudo" la prossima volta andrebbe pesata prima di pronunciarla, in modo che qualcuno del Comitato o altri non possa definire "Pseudo" qualcosa o qualcun altro...

Alleghiamo qualche foto dei giorni nostri, per ricordare a lei e alla Giunta che comunque i TIR passano regolarmente. Alla faccia delle menzogne, sapendo di dire menzogne...questo è fotografare, sapendo di fotografare!!!!





lunedì 19 aprile 2010

«Non siamo informati»

IL GIORNALE DI VICENZA
Lunedì 19 Aprile 2010
Pagina 54
ZUGLIANO
«Non siamo informati»

Quando una Giunta comunale prende delle decisioni importanti come aprire una nuova strada, penso avrebbe l'obbligo almeno morale di incontrare i cittadini, informarli e spiegare. Ora, come ha informato in modo chiaro anche questo quotidiano, la Giunta di Zugliano ha deciso di realizzare un collegamento stradale nella zona dove abitiamo a Centrale.
Preoccupati per il traffico e l'inquinamento che rischiano di aumentare, per la qualità della vita della nostra zona che rischia seriamente di diminuire, abbiamo chiesto a sindaco e assessori di venire a spiegarci questa scelta. Abbiamo firmato questa richiesta un mese fa in più di cento cittadini e non ci è stata data risposta. Finora abbiamo ricevuto un volantino poco gentile degli assessori della Lega Nord che concludeva dicendo:
“non siete d'accordo?..pace all'anima vostra!”.
Onestamente, per cominciare a metterci l'anima in pace vorremo semplicemente ci venissero a spiegare questa decisione. Magari con qualche informazione in più avremmo qualche preoccupazione in meno...
Vittorio Dal Ben

giovedì 8 aprile 2010

Così è deciso...abbiamo i voti del popolo!!


Cari amici/amiche,
nell'ultimo consiglio comunale del 31 marzo scorso, è stato approvato l'accordo tra Zugliano, Thiene e la ditta Selene che prevede oltre alla scomparsa di 200000 metri quadri di verde, anche la costruzione di 2 nuove strade.
Il Traffico per la costruzione del Piano Rozzola passerà tutto per queste 2 nuove strade e per via Brenta
(su Via Brenta attualmente passano più di 5.000 veicoli al giorno).
Volevamo dire alla Maggioranza, che i cittadini di Centrale non sono stati né informati né interpellati.
(in campagna elettorale venite da noi, nel resto del tempo non si sa più niente....ma non era nel vostro programma il dialogo costante con i cittadini?)

E' facile urlare in consiglio comunale che avendo i voti del popolo potete fare, ma secondo noi non ci si comporta così, lo sapete benissimo che state per mettere mano molto pesantemente a un paese, al territorio(anche se voi questo, come ci ha detto personalmente il sindaco Leonardi, lo chiamate Sviluppo).
Complimenti!!!!!

Certe frasi non passano inosservate.....
"il traffico è relativo" (5000 veicoli in un giorno sono relativi?)
"tutti hanno 2/3 auto in casa e da qualche parte dovranno passare"

Per le frasi dell'assessore Binotto aspettiamo il verbale del consiglio comunale, perchè non vorremmo trascurare o essere poco precisi sull'importanza di ognuna delle parole proferite quella sera.

Oltre a queste 2 strade fra qualche anno si realizzerà pure la Bretella Est.
Tutto questo dimostra una MANCANZA DI PROGRAMMAZIONE
e di visione organica di cosa sarà il futuro dei nostri paesi e del nostro territorio. Si naviga a vista...( e che vista!)


Buon Piano Rozzola a tutti

sabato 3 aprile 2010

Il No dei Comitati sul piano Rozzola - Giornale di Vicenza 1 aprile 2010

Pace all'anima nostra?




Il comitato "No Traffico a Centrale" pur non essendo il diretto destinatario di questo volantino, si dissocia dai modi e dai contenuti di tale.

La Minoranza in assemblea pubblica ha ribadito che le nuove strade ricalcano "di fatto" il progetto della circonvallazione est, non che queste "siano" la circonvallazione est.
Lo stesso concetto è stato ribadito da Giuseppe Zuccolo della Lega Nord,assessore all'urbanistica ed edilizia privata del comune di Thiene: "Di fatto il tragitto non è molto diverso da quello previsto per la variante Est, solo che è un po' più spostato verso Centrale."
La Minoranza ha fatto informazione , la Maggioranza ha fatto tutto in silenzio, senza chiedere un'opinione ai cittadini.

Il "pace all'anima loro" che conclude il volantino, non ci piace.
Crediamo che in una democrazia sia importante ascoltare la voce di tutti i cittadini.
Noi continueremo a dire la nostra, a diffondere le nostre idee.

Piccoli ma significativi segnali da Centrale





Meno Traffico...più Centrale



Traffico – inquinamento – rumore faranno compagnia ai residenti del Comune di Zugliano e limitrofi

Tutto il paese è coinvolto dalla nuova viabilità realizzata per Thiene
Proteggiamo la ZONA 30

Cosa significa “ZONA TRENTA”?
Art. 7, comma 8, del Nuovo Codice della Strada: <>
OGGI LA MAGGIOR PARTE DEGLI ABITANTI DI CENTRALE VIVE IN UNA “ZONA 30”E SICURAMENTE TUTTI NE TRAGGONO BENEFICI:

- la velocità limitata a 30 km/h migliora la sicurezza e la qualità di vita nei quartieri;
- la velocità ridotta comporta uno stile di guida moderato, riduce le emissioni di gas di scarico e l’inquinamento fonico e diminuisce il traffico di transito;
- il numero e la gravità degli incidenti diminuiscono, i percorsi casa-scuola sono meno pericolosi, e gli utenti più lenti si sentono più sicuri, senza grandi sacrifici in termini di tempo per i conducenti di veicoli a motore;
- in generale una “ZONA 30” restituisce agli abitanti un quadro di vita più gradevole;
-attualmente c’è divieto di transito ai veicoli di peso superiore alle 5,0 ton.

Fra non molto all’interno del nostro paese avremo una STRADA DI GRANDE TRAFFICO (quasi sicuramente anche TIR)
Comprende VIA BRENTA + VIA ORTIGARA + parte di VIA VIGNALETTI (vedi cartina retro)
CENTRALE VERRÀ TAGLIATO IN DUE

Infatti dopo le ultime decisioni della Giunta Leonardi via Brenta verrà collegata con via Vignaletti mediante l’apertura di via Ortigara, realizzando di fatto la circonvallazione est di Thiene.
Avremo una strada completamente rivoluzionata, rispetto a quella attuale, che rientrerà tra una delle seguenti categorie (Come definite dall’art. 2 del Nuovo Codice della Strada):
C- STRADA EXTRAURBANA: strada ad unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine.
D- STRADA URBANA DI SCORRIMENTO: strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso semaforizzate; per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali esterne alla carreggiata, entrambe con immissioni ed uscite concentrate.

Ovviamente, attualmente le vie Brenta + Ortigara + Vignaletti sono “strade urbane”, in quanto <> e non hanno di certo le caratteristiche sopra descritte (sono progettate per il solo traffico locale).

In sintesi che cosa intende fare l’amministrazione comunale?
Intende trasformare via Brenta via Ortigara e parte di via Vignaletti in una grande strada che permetta ogni giorno a migliaia di automobilisti e camionisti di evitare il traffico di Thiene.

Come è possibile che si proponga una strada a traffico così intenso in zona urbana, in pieno centro abitato? È una scelta incoerente che a livello urbanistico, non presenta logica. La cosa sicura è che la qualità della vita in buona parte di Centrale subirà un netto peggioramento:
avremo sicuramente un impatto molto pesante di traffico, di inquinamento acustico, di polveri sottili, di smog, che coinvolgerà queste vie, le laterali (via Codalunga e via Ca’Nova per prime) e di conseguenza tutte le vie del paese.

Dobbiamo decidere se siamo disposti ad accettare tutto questo !!